Edward Teller

Edward Teller (15 gennaio 1908 - 9 settembre 2003), fisico nucleare, nacque a Budapest, da famiglia ebraica e benestante.

Cresceva imparando da due giganti come Heisenberg e Niels Bohr. Negli anni Trenta, fece una visita ad Enrico Fermi a Roma, già noto per le sue ricerche.

A causa del clima politico in Europa, è costretto ad emigrare negli USA. Insegna all'Universita di Washington, nel 1942, ottenuta la cittadinanza statunitense, viene arruolato a Los Alamos per partecipare alla costruzione della bomba atomica.

Ma a Los Alamos, raccontava Emilio Segré che condivideva la stessa sorte, Teller non aveva voglia di fare nulla. O meglio, coltivava una sua idea, quella di una bomba ancora più potente dell'atomica, la bomba termonucleare, ad idrogeno, la "Super".

Finita la guerra, grazie alla concorrenza dei sovietici, coronò il suo sogno nel 1952, facendola esplodere sull'atollo di Enivetok, nell'Oceano Pacifico. La guerra fredda era scoppiata e Teller diventava il maestro del terrore atomico.

Grazie ai suoi legami politici a Washington, riesce a fondare il centro di ricerche di Livemore, in California, capace di oscurare gli studi di Los Alamos in materia di armi. Li nasceranno le tecnologie più sofisticate care al Pentagono, comprese le idee su un imponente scudo spaziale per difendere gli USA dai missili sovietici.

Immaginava armi laser, cannoni a neutroni, che richiedevano imponenti risorse. In questo modo costringeva l'Unione Sovietica a seguirlo, sino a farla crollare sotto il peso delle spese militari. Perciò Teller si vantava di aver demolito il comunismo.

Nel 2002 scrive la sua autobiografia Ricordi. Un viaggio del XX secolo nella scienza e nella politica. Ma Teller non riusci a veder coronato il suo sogno di guerre stellari: muore, infatti, a Stanford (USA), all'eta' di 95 anni.

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